05 Ott Chirurgia mammaria per patologia oncologica con linfonodo sentinella: un importante passo avanti nella lotta contro il tumore al seno
Il tumore al seno o carcinoma mammario è la neoplasia più frequente tra le donne. Già a partire dalla terza decade di vita, infatti, si registra un significativo incremento di casi, che possono aumentare ulteriormente con l’avanzamento dell’età. Una buona prevenzione resta sempre l’arma migliore per contrastare la patologia che, se diagnosticata tempestivamente, lascia ampio margine di trattamento e di guarigione.
Le possibilità di intervento, comunque, a seconda dei casi e dello stato della malattia sono molteplici e tra queste assume un ruolo determinante la Chirurgia.
Leggiamo di più e approfondiamo l’argomento nel seguente articolo.
Chirurgia mammaria
Oggi la chirurgia mammaria ha compiuto passi da gigante, passando da quella mutilante dei primi interventi a quella dei giorni nostri, con interventi definiti “conservativi”, che mirano a eliminare solo la massa tumorale e preservare la ghiandola residua e il muscolo sottostante, con notevoli vantaggi estetici. Inoltre, oggi, nei casi di “mastectomia” (ossia l’asportazione chirurgica della mammella), il chirurgo può procedere nel corso dello stesso intervento al posizionamento di protesi/espansori in sostituzione della mammella asportata, in modo da evitare alla paziente di sottoporsi ad un ulteriore stress di un altro intervento. Questa procedura è coadiuvante di un miglior recupero e un importante sostegno psicologico per la paziente.
In concomitanza dell’intervento chirurgico mammario, inoltre, il chirurgo procede all’asportazione di uno o più linfonodi dell’ascella e, per sapere se essi siano indenni o risultino già infiltrati di cellule neoplastiche, viene utilizzata la tecnica del linfonodo sentinella.
Linfonodo sentinella: cos’è e a cosa serve.
Il linfonodo sentinella viene così chiamato perché è il primo linfonodo a ricevere il drenaggio linfatico del tumore primitivo.
Una premessa è d’obbligo: oltre al circolo sanguigno, il nostro corpo presenta un’ulteriore e importante rete di vasi, chiamata sistema linfatico, che ha il compito di raccogliere prodotti di rifiuto cellulare, acqua e altre sostanze fuoriuscite dai capillari sanguigni. Al suo interno, quindi scorre un fluido chiamato “linfa”, che scorre a livello capillare fino a raggiungere vasi sempre più grandi. Lungo il complesso sistema di vasi linfatici si trovano dei filtri, chiamati nodi linfatici o linfonodi. Questi hanno il compito, appunto, di filtrare e impedire il diffondersi di “materia” dannosa per il nostro organismo. Ecco quindi che possono verificarsi casi in cui le cellule tumorali “scavalchino” questi filtri e si diffondano attraverso i capillari linfatici e attecchiscano ad altri organi, dando luogo alle cosiddette “metastasi”.
Ecco quindi la fondamentale importanza dell’individuazione del linfonodo sentinella: perché il primo passo è individuare quello che drena la linfa dall’area interessata dal melanoma. Individuando il linfonodo sentinella e analizzandolo, quindi, è possibile capire se esso sia indenne dalle cellule tumorali e se quindi non stia a sua volta trasmettendole ad altri linfonodi e diffondendo la malattia.
Come si individua il linfonodo sentinella?
Il linfonodo sentinella dev’essere anzitutto individuato dal medico attraverso la biopsia, che può essere eseguita durante l’intervento chirurgico principale o, in alcuni casi, prima.
A tale scopo, viene iniettata una sostanza marcatrice nell’area circostante il tumore e, tramite tecniche di imaging, si osserva il percorso del liquido fino al primo linfonodo che incontra. Successivamente si esegue la biopsia e una valutazione anatomo-patologica del linfonodo per accertare la presenza di cellule maligne.
In caso di interessamento del linfonodo sentinella, il medico può optare per la sua asportazione chirurgica (linfadenectomia); se il linfonodo sentinella non contiene cellule tumorali, di solito anche gli altri linfonodi sono indenni e quindi non c’è bisogno di asportarne altri.
La Clinica Athena, all’interno dell’unità operativa di Chirurgia Generale, si occupa di chirurgia mammaria in convenzione con il S.S.N., in particolare del trattamento chirurgico del cancro mammario. Lo staff è a completa disposizione dei suoi pazienti e mette a disposizione tutta la sua professionalità, competenza e assistenza.
La prevenzione è importante. Per saperne di più, ecco maggiori informazioni dal nostro sito[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]