Cosa fare in caso di contatto con una medusa

Per chi è in vacanza al mare, nelle calde giornate estive non c’è niente di meglio che un bel bagno rinfrescante. Tuttavia, negli ultimi anni, nei nostri mari è stato registrato un sensibile aumento di meduse che possono mettere a rischio l’incolumità di adulti e bambini. Le meduse, infatti, quando sentono di essere in situazioni di pericolo rilasciano una sostanza altamente urticante per la pelle, che può provocare irritazioni cutanee anche molto acute.

Ma cosa bisogna fare se si entra in contatto con questa sostanza?
Nel caso in cui si entri in contatto con una medusa, la prima sensazione che si avverte è quella di un forte bruciore. Ciò è dovuto al veleno che rilasciano. Il veleno è contenuto all’interno dei loro tentacoli, che possono staccarsi e restare attaccati alla pelle della vittima. La prima cosa da fare in questa situazione è mantenere la calma. Agitarsi è altamente sconsigliato, soprattutto se ci si trova al largo perché potrebbe peggiorare la situazione. Se ad entrare in contatto con la sostanza irritante è un bambino, tranquillizzatelo il più possibile cercando di farlo respirare normalmente. A questo punto bisogna uscire dall’acqua e avvicinarsi alla riva: se non riuscite a farlo da soli chiedete aiuto e  non lasciatevi prendere dal panico. Una volta usciti dall’acqua è importante non grattarsi e non toccarsi occhi e bocca, ed accertarsi che non vi siano parti di medusa ancora attaccate alla pelle: queste possono risultare difficili da vedere, per cui è opportuno sciacquare la zona colpita con dell’acqua di mare. L’acqua dolce, invece, è da evitare assolutamente perché provoca la rottura delle vescicole rimaste sull’epidermide che contengono la sostanza tossica. Se avete la possibilità di intervenire immediatamente con una medicazione, quella ideale è un Gel astringente al cloruro d’alluminio che blocca la diffusione delle tossine e attenua la sensazione di prurito. Le pomate al cortisone non sono consigliate, perché la loro azione si registra dopo 30 minuti e cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spontaneamente attenuata. La parte colpita andrà protetta dal sole, per evitare scottature e ulteriori irritazioni.

Quando chiedere soccorso
Se immediatamente dopo il contatto la reazione cutanea si diffonde e compaiono sintomi quali: difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione, è opportuno chiamare il 118 e spiegare cosa è successo in modo da ricevere istruzioni e sollecitare l’arrivo del personale di Pronto Soccorso.

Meduse e credenze popolari: cosa è vero e cosa no
Sono diverse le credenze popolari che riguardano le medicazioni da effettuare in caso di contatto da medusa ed è bene precisare, una volta per tutte, che tali rimedi non apportano nessun beneficio. Tra questi il più “famoso” è l’applicazione di ammoniaca o urina sulla parte lesionata: gli esperti bocciano questo metodo perché non avrebbe alcun effetto curativo. Altrettanto inutile è apporre sulla pelle una pietra o della sabbia calda, perché per annullare le tossine bisognerebbe raggiungere temperature che vanno dai 40 ai 50 gradi. Per fortuna nel Mediterraneo non ci sono specie di medusa pericolose per l’uomo e nella maggior parte dei casi gli effetti delle irritazioni che provocano durano al massimo qualche settimana; se questi dovessero permanere o causare particolari fastidi è consigliabile rivolgersi ad un dermatologo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]