Guarire dall’osteoporosi? Da oggi si può con una molecola “miracolosa”

CURA OSTEOPOROSI: un importante passo avanti nella lotta all’osteoporosi: da oggi si può combattere e non solo contenere.

Una graduale perdita della massa ossea che incide inevitabilmente sulla resistenza dello scheletro, esponendo il soggetto a pericolose fratture patologiche. Il lento progredire dell’osteoporosi è un problema a cui ad una certa età tutte le persone devono iniziare a far fronte, cercando di affrontarlo per tempo e con trattamenti mirati. Il pericolo è molto alto specialmente per i più anziani, i quali molto più difficilmente riescono a riprendersi dopo brutte fratture a parti delicate del corpo. In Italia l’impatto di questa patologia è piuttosto elevato, con più 3 milioni di donne e circa 1 milione di uomini affetti. In entrambi i casi la prevalenza dei pazienti si ha superati i 50 anni, quando il processo di indebolimento delle ossa inizia ad accelerare. Ad oggi non esiste una cura contro l’osteoporosi ma soltanto una serie di trattamenti atti a contenerne l’impatto. E’ impossibile pensare ad un elemento che stimoli la ricrescita dell’osso specialmente in età avanzata, eppure in seguito ad una ricerca dell’Università di Dallas sembrerebbe che una soluzione sia possibile.

Cura osteoporosi: l’esperimento
Il gruppo di ricerca del Children’s Medical Center Research Institute della Università del Texas UT Southwestern a Dallas ha infatti scoperto una molecola in grado di far regredire l’osteoporosi, ma allo stesso momento capace di stimolare la ricrescita dell’osso. La molecola in questione è il fattore di crescita Osteolectina, o Clec11a. Questa molecola viene prodotta naturalmente  dal midollo e dalle cellule delle ossa, riuscendo a stimolare la ricrescita del tessuto a partire dalle cellule staminali. In seguito a test effettuati sui topi, i ricercatori sono riusciti ad evidenziare i benefici che questa molecola può ad avere sulla densità ossea: i topi sani privati di questo gene vanno incontro ad un rapido deterioramento del tessuto osseo mentre, al contrario, gli animali con osteoporosi in atto dopo la somministrazione della molecola hanno presentato un aumento del volume osseo.

Ovviamente la sperimentazione del fattore di crescita è ancora in atto, ma un trattamento del genere potrebbe considerevolmente cambiare le prospettive di vita di chi è costantemente messo in pericolo da danni causati dalla fragilità delle ossa. Si pensi che solo in Italia, considerando come anno di riferimento il 2010, le fratture dovute all’osteoporosi sono state circa 465 mila, le quali hanno causato più di 5 mila morti. Sarà la svolta giusta per la lotta contro questa patologia?[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]